La moda si conferma trainante per le vendite online in Italia, così come per l’export realizzato da siti basati nella Penisola verso acquirenti stranieri. Lo afferma il 12esimo rapporto annuale dell’Osservatorio eCommerce B2c, che la School of Management del Politecnico di Milano ha presentato oggi a Milano, in collaborazione con il Consorzio Netcomm.
Secondo le stime degli esperti del Politecnico, nel 2013 il valore delle vendite di prodotti e servizi da siti Internet con operatività in Italia ammonta a 11,3 miliardi di euro, facendo registrare un +18% sul 2012. Il 60% del giro d’affari totale è determinato dai servizi, contro il 40% rappresentato dai prodotti. Tuttavia, questi ultimi crescono con un tasso decisamente superiore: del 25% contro il 13%.
Il trend di sviluppo a doppia cifra prosegue dal 2009, ma il potenziale di incremento è ancora ampio, visto che l’incidenza delle vendite via web rispetto al totale è del 3%. Del 2% se si considera solo il business (...)
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Anni fa ero un vero appassionato di televendite: soprattutto di quelle che passavano alle tv locali, quelle più sgangherate in cui la massa adiposa flaccida e vibrante era massacrata da cinghie strattonanti, epigoni di quelle che secondo me sono state le pietre miliari: le creme di Wanna Marchi.
Della televendita di serie B mi appassionava per lo più, oltre al sublime trashpoppume che impersonificava la comprensione perfetta dei bisogni e dei linguaggi della persona-ricevente a cui si rivolgeva, l’attivazione di quel principio economico per cui nulla va sprecato, nemmeno gli orari più infinitamente annegati (...)
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Negli ultimi anni il Consorzio Netcomm si è affermato come l’unico interlocutore istituzionale qualificato a livello nazionale su tutti i temi riguardanti lo sviluppo del commercio elettronico. Netcomm è diventato progressivamente un hub e un network di competenze al quale si rivolgono sempre più le imprese che vogliono intraprendere un percorso di trasformazione verso il digitale.
Per questo è nata NETCOMM SERVICES, Società di Servizi interamente posseduta da Netcomm. Il ruolo di Netcomm Services è quello di un integratore a valore aggiunto di servizi riguardanti l’e-commerce e la multicanalità, attraverso una capitalizzazione sistemica e aperta dei servizi e delle competenze dei propri Soci.
La nostra Mission è fornire le competenze e servizi necessari alle Aziende per avviare, implementare e gestire le loro (...)
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È di pochi giorni fa la notizia che Twitter, uno dei più importanti social network nel mondo, ha deciso di puntare sulla vendita online.
Dopo l’entrata in squadra di Nathan Hubbard, ex CEO di Ticketmaster, uno dei siti di vendita online di biglietti per spettacoli ed eventi sportivi più utilizzati negli Stati Uniti, Twitter si lancia in una nuova avventura, quella dell’e-commerce. Secondo molti, questa decisione nasce dalla necessità di diversificare le fonti di reddito del social network in vista della sua entrata in borsa.
Non si vive solo di cinguettii
Il problema principale resta comunque quello di capire in che modo Twitter possa implementare questo nuovo modello di business. A differenza di Amazon e eBay, che sono nati e cresciuti con l’obiettivo di vendere online, Twitter è nato come piattaforma di comunicazione, e non è facile comprendere come (..)
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Lasciamo da parte, almeno per un giorno tutte quelle tattiche – di black, grey e white hat – da cui veniamo costantemente assordati.
Come non mi stancherò mai di ripetere, e chi ha la pazienza di ascoltarmi ogni giorno sa che – da questo punto di vista – sono un disco rotto, la tattica fine a se stessa è come un mezzo senza il fine e, per ottenere un obiettivo – certo e riscontrabile – occorre pianificazione e strategia.
Se parliamo di e-commerce e di come rendere competitivo e remunerativo uno store elettronico, un ottimo punto di partenza per pianificare una strategia è l’analisi competitiva: detta fuori dai canoni della scienza economica, accumulare il numero maggiore di informazioni sui nostri concorrenti e, soprattutto, su quello che fanno per ottenere visibilità e ritorni in euro, dollari o sterline.
Nel campo SEO, l’obiettivo di una competitive intelligence è quello di misurare la visibilità sui motori di ricerca di tutti i nostri competitors. Per avere un riscontro diretto in numeri e dati da (...)
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Secondo una recente analisi sono 9 milioni gli italiani che acquistano moda online, con una crescita del 14% rispetto al 2012. Un dato che sorprende, considerato che si tratta di beni ad alto coinvolgimento emotivo, per i quali la scelta coinvolge tutti e 5 i sensi.
Cosa ci convince a comprare abiti o accessori che non possiamo provare?
L’acquisto viene deciso sulla qualità delle immagini e della descrizione del prodotto, ancora prima che sulla notorietà del marchio. La descrizione aiuta a capire meglio colori, materiali ed alcuni dettagli non visibili, ma sono le fotografie a fare la vera differenza ed a convincere il cliente.
Ci sono 4 punti che devono essere rispettati da qualsiasi sito e-commerce:
1. Qualità: Come dicevo nel post sul Visual Storytelling Day, per raccontare un brand o un prodotto, la qualità delle immagini è fondamentale. Più è alta, più l’esperienza d’acquisto online si avvicinerà a quello reale.
2. Dettagli: Trame, stampe, ricami, bottoni, cuciture. Anche il più piccolo dettaglio del capo deve essere visibile in modo nitido, proprio (...)
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Nel 2014 l’e-commerce sarà sempre più presente nelle abitudini di acquisto dei consumatori grazie alla crescente diffusione dei dispositivi mobile e la possibilità di essere sempre connessi; questo è molto importante prevederlo in fase di realizzazione di strategie di vendita on-line. Inoltre quasi la totalità dei consumatori possiede dispositivi touch che grazie ad un semplice “swipe” consentono di cambiare schermata e quindi abbandonare il nostro sito.
Quali sono le strategie chiave da considerare per l’e-commerce nel 2014 ?
Il mobile – il primo punto di contatto
Non è detto che i nostri utenti acquisteranno tramite (...)
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Cresce del 13% rispetto al 2012 il venduto online del Turismo in Italia, che mantiene saldamente la quota più ampia del mercato nazionale eCommerce con il 43% delle vendite. Ma i numeri restano inferiori rispetto agli altri Paesi europei e i protagonisti di questa scalata all’eCommerce nel campo dei viaggi sono per lo più stranieri.
Non sorprende la crescita delle vendite da mobile, che non conosce crisi e ha registrato una vera esplosione.
Previsioni cautamente ottimiste
Poco più di un mese fa, Eric Schmidt, presidente di Google, in una lettera a La Repubblica, descriveva un paese in crisi, incapace di “trovare una via” per internet, per commercializzarsi e farsi conoscere all’estero (potete leggere al lettera integrale sull’articolo Brand Italia e Tecnologia: la penisola resta indietro… meno male che c’è Google).
Ma oggi la dodicesima edizione dell’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano racconta un’altra storia: quella di un’Italia che (...)
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Anche il reality di SKY "the Apprentice" parla di ecommerce:
Nella seconda puntata di The Apprentice i Candidati hanno avuto a che fare con una prova di business digitale. Ma come si è sviluppato l’e-commerce in Europa dal 2011 a oggi?
Espicativa l'infografica al link sottostante
L'ECOMMERCE IN EUROPA
Raggiunta la considerevole cifra di 14 milioni di eshoppers, l’ecommerce italiano si prepara a nuove sfide portando a completa maturazione ciò che Netcomm ha seminato tempo fa. “Mi riferisco al sigillo a garanzia di un servizio di qualità – spiega Roberto Liscia (nella foto), presidente del consorzio -, un percorso intrapreso l’anno scorso a cui hanno aderito sin da subito una trentina di aziende. Ora l’obiettivo è arrivare a 500 soprattutto in vista dell’entrata in vigore, il 13 giugno prossimo, della nuova direttiva europea sui diritti dei consumatori che offrirà strumenti di tutela più forti, con ovvie ricadute anche sul mercato digitale”.
Sensibili alla sicurezza e alla trasparenza dei siti sono, in primo luogo, gli utenti. “Da una nostra ricerca risulta che 6 milioni di persone sa cosa sia il sigillo Netcomm e il numero è destinato a crescere data la viralità dell’argomento”.
Se è vero, infatti, che l’e-commerce è un tema jolly (durante tutto l’anno flash sales e couponing spingono acquirenti indecisi), non basta utilizzarlo meccanicamente per conquistare nuove fette di mercato. “Il marketing online non è una semplice trasposizione del reale, i brand devono sapere che il punto non è vendere bensì creare una relazione di fiducia a (...)
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6 Things Your eCommerce Product Page Must Have:
1. Exciting Product Page Content
2. Awesome Product Photos
3. Accessible On-Page and Per Product FAQ
4. Objective User Reviews
5. Various Communications Channels
6. Clear Call-for-Action
As most online business, eCommerce websites seek to convert as many visitors as possible. In order to do that there are two different spaces in which they need to work; the pre-click and the post-click marketing.
Pre-click is all the efforts and campaigns to get relevant visitors to your website, whether it is from ads or organic search engine queries while post-click refers (…)
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Che l’economia Italiana non se la passi proprio benissimo è noto; il paese è in crisi, i primi segni di crescita del PIL oltre l’1% si dovrebbero vedere dal prossimo anno e tutti speriamo di trovarne la conferma il più presto possibile. Esiste però in Italia un’economia di consumo che cresce più rapidamente ma che, purtroppo, sembra disdegnata dai più, nonostante abbia avuto nel 2013 un giro di affari di 11 miliardi di euro.
Secondo i dati raccolti da GlobalWebIndex, da me presentati all’evento E-commerce Power a Milano, l’acquisto di prodotti online è aumentato del 2% di media rispetto allo scorso anno, con 1,5 milioni di utenti in più rispetto al 2012 che dichiarano di utilizzare abitualmente il web per i loro acquisti.
Alcuni picchi vengono raggiunti per quanto riguarda l’acquisto di prodotti alimentari (+10%), grazie alle numerose catene di distribuzione che, seguendo il modello già sperimentato in paesi dove l’e-commerce è poi maturo come la GB, hanno aperto i loro online store. Ma anche regali, visto la grande varietà di prodotti disponibili dall’immenso catalogo rappresentato dall’online. Ovviamente non solo picchi positivi. A calare di più infatti sono le sottoscrizioni a servizi offline, come le palestre, mentre viaggi e vacanze rimangono stabili nonostante il sempre maggior bacino di utenza.
Uno specchio abbastanza rappresentativo della situazione di un paese con un’economia fondamentalmente stagnante e nel quale i consumi sono calati dell’1.3% su base annua, ma che online, come abbiamo visto, continua a fare meglio.
Ma sono sempre di più i dispositivi mobili a trainare la crescita dell’E-commerce in Italia. Sono infatti il 40% in più rispetto allo scorso anno, gli utenti che (...)
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